Centro ippico San Giorgio: a scuola dal cavallo
Una leggenda greca racconta che Nettuno, re degli
oceani, un giorno conficcò il suo tridente nella terra e ne scaturirono i
cavalli.
I beduini del deserto, invece, raccontano che un
giorno Allah soffiò su una manciata di vento del Sud e così creò il cavallo.
Il rapporto tra uomo e cavallo ha radici lontane: esso
risale ai primi secoli della storia moderna, legato alle tribù indiane delle
Americhe. Esse utilizzavano gli equini dapprima come trasporto vista la loro
robustezza e poi come veri e propri alleati durante le battaglie; i cavalli, a
causa delle quattro zampe e della grande statura, venivano chiamati ‘grandi
cani’. Nonostante queste informazioni, possiamo affermare che l’equitazione in
senso ampio è nata già nel 3000 a.C. con la doma dei cavalli a scopi pratici
(lavoro nei campi e ordine nel gregge), anche se alcune fonti ritengono che il
rapporto uomo-cavallo risalga già al 5000 a.C. Un fatto è certo: nel Rinascimento in molte
corti d'Europa nacquero le prime scuole d’equitazione.
Durante la nostra terza uscita abbiamo visitato il
Centro Ippico San Giorgio dove il signor Dalmazio ci ha parlato del rapporto
tra uomo e cavallo. Un rapporto paritario fatto di uguaglianza, ascolto e
tatto. Amare un cavallo è abbracciare una relazione a tutto tondo in cui i
cinque sensi sono sullo stesso piano, amore vale amore e la relazione di cui
parliamo è fatta di parità.
Il cavallo fa bene al corpo e alla mente, soprattutto
per i ragazzi disabili e ne è prova l’attività dell’ippoterapia, praticata
anche nel maneggio. L’equitazione terapeutica è nota fin dai tempi antichi: già Ippocrate (460-377 a.C.), padre della medicina,
consigliava lunghe cavalcate contro ansia e insonnia. Per i terapisti, la
cadenza ritmata del passo del cavallo stimola le abilità motorie, l’equilibrio e la coordinazione.
La relazione tra cavallo e uomo |
L’ippoterapia, meglio detta Terapia con il Mezzo del
Cavallo (TMC), è l’insieme di tecniche mediche che utilizzano il cavallo per
migliorare lo stato di salute di un soggetto umano. Tra le varie
discipline, esiste anche l’ippoterapia per disabili. Il cavallo infatti, è
considerato da sempre un animale sensibile, con un’intelligenza fuori dal
normale e quindi medicina per chiunque ha subito un trauma.
Ma ci sono anche benefici psicologici nel fare
equitazione: pulire e nutrire l’animale sviluppa la capacità di prendersi cura dell’altro, il rapporto con un
animale che non giudica aumenta l’autostima, in generale sono favorite l’apertura
e la socializzazione. I cavalli non solo sanno “leggere” le espressioni del
volto umano, ma le ricordano anche a distanza di tempo; abitudini e gesti umani
(postura, modo di muoversi, tono della voce) vengono letti dai cavalli come
stimoli positivi o negativi; infatti una persona che dimostra amorevoli cure
potrebbe essere riconosciuta tra tutte le altre presenti in scuderia.
Una nostra compagna prova a cavalcare mettendo in pratica il rapporto descritto nell'immagine soprastante |
Durante la giornata abbiamo anche fatto esperienza di
qualche acrobazia di volteggio, una disciplina equestre che si basa su dei
movimenti ginnici effettuati su un cavallo o un pony in movimento o tenuto alla
corda. Il cavaliere principiante acquisisce grazie a questi esercizi sicurezza
e determinazione, fattori fondamentali per la “conquista” dell’assetto, della
posizione e della padronanza sul cavallo.
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