Basilica di San Lorenzo: opere inestimabili a due passi da casa


La Basilica di San Lorenzo è la chiesa parrocchiale di Verolanuova e si trova nel suo centro urbano.
Il titolo di Basilica Romana Minore venne concesso con bolla papale del 26 gennaio del 1971 avendo la Santa Sede riconosciuto la sua importanza nel campo artistico, ma soprattutto per la fede viva dei verolesi e per attestare la predilezione che ebbe verso di essa il S. Padre Paolo VI.
Si tratta di un edificio la cui facciata austera contrasta con la sfarzosità delle decorazioni presenti all’interno; il contrasto è tale da rendere la basilica paragonabile ad uno scrigno contenente tesori preziosi.
La chiesa, consacrata nel 1647, ha una pianta a croce latina, una sola navata e numerose cappelle laterali.
Entrando nell’edificio, si comprende subito il motivo per cui la Basilica è simile ad uno scrigno: le eleganti decorazioni in oro e marmo, l’alto soffitto, le suppellettili antiche elegantemente decorate e le pale d’altare che adornano le pareti, sono destinati a suscitare l’ammirazione dei fedeli e di chiunque entri nella chiesa.
La Basilica è celebre per le due immense pale dipinte da uno dei più importanti pittori del Settecento, il veneziano Giambattista Tiepolo (1696-1770). Queste tele sono collocate all’interno della Cappella del SS. Sacramento. Sullo sfondo un “Ultima Cena” del Maffei, datata 1650, incorniciata in una stupenda soasa barocca. Ai lati i grandi teleri del maestro veneziano. I dipinti, datati entrambi 1740, raffigurano rispettivamente “La caduta della manna” e “Il sacrificio di Melchidesech”. 
In questi dipinti si può osservare il culmine della produzione artistica di un giovane Tiepolo: ne sono un esempio le figure dai lineamenti morbidi, i colori accesi, gli squarci di cielo tipici dell’artista e gli scorci prospettici enfatizzati dalle riquadrature del Mengozzi Colonna.
Nella chiesa si possono ammirare anche opere d’arte di secoli differenti che vanno dal Seicento al tardo Ottocento; nel Novecento erano già iniziati i lavori di restauro di tutte quelle opere che rischiavano di perdere la loro bellezza a causa del passare del tempo.
Tra le opere degne di nota vi è anche una “Crocifissione” iniziata del bresciano Ludovico Gallina e portata a compimento dello storico allievo Pietro Tantin nel 1787 e collocata nella controfacciata.
Nella Cappella dell’Angelo Custode campeggia sull’altare un bel dipinto con un “Angelo custode” del vicentino Francesco Maffei datato 1650.
 Nella Cappella dell’Immacolata è possibile osservare la “Caduta dei progenitori” datato 1649 del lucchese Pietro Ricchi.
Nella Cappella del S. Rosario si ammirano due grandi tele del veneziano Andrea Celesti raffiguranti scene della vita della Vergine realizzate nei primi anni del 1700. In queste tele è evidente lo sviluppo della pittura nell’Italia settentrionale: si possono notare le differenze nella raffigurazione dei corpi, dei paesaggi e dei lineamenti dei personaggi.
Ancora oggi la basilica di San Lorenzo resta un’importante testimonianza dell’arte settecentesca nell’Italia settentrionale e del passaggio di numerosi artisti che ci hanno lasciato opere imponenti, dal valore inestimabile.
L'interno della Basilica a Verolanuova

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