Il Parco delle Vincellate: una passione mantenuta viva


Oasi naturale situata nei pressi dei comuni di Pontevico e Verolanuova (BS), il Parco delle Vincellate nasce come spazio verde lontano dai rumori e dagli affanni della vita quotidiana. Questa zona rientra nel PLIS, ovvero nel Parco Locale d'Interesse Sovracomunale del Parco Fiume Strone, area che si estende per circa 756 ettari. In questa “Oasi Felice” è possibile ammirare le bellezze della natura e le specie animali che hanno fatto di questo luogo un habitat naturale. Specie botaniche rare come il COLOMBINO MEDIO e animali unici come il PICCHIO VERDE (volatile scomparso per circa 40-50 anni e ritrovato nei nostri territori) e il GAMBERO ROSSO DELLA LOUISIANA, rendono il nostro parco un ambiente che merita di essere visitato e goduto da tutte le età.
Uno scorcio del parco

Le Vincellate nascono negli anni '70 grazie alle associazioni che hanno deciso di valorizzare quest'area verde, avendo tutti i presupposti per essere conservata e salvata. Negli anni '80 è stato realizzato il piano d'azione e approvato  dieci anni più tardi da regione Lombardia e dai quattro comuni interessati: Verolanuova, Pontevico, San Paolo e Verolavecchia.
Inizialmente i comuni  raccoglievano una somma di denaro destinata alle casse della fondazione del parco per le opere di manutenzione: 1 euro per ogni abitante del comune.
Attualmente il parco non usufruisce più di questi fondi: dal 2013 il parco è stato “abbandonato” e  la gestione è stata affidata a volontari, che ogni giorno curano quest'area.
Tutto ciò che cosa ha comportato? Ad esempio in seguito alle abbondanti piogge degli anni passati, il ponte che rendeva possibile l'accesso all'altra parte del fiume è stato ricostruito per ben tre volte. Per rendere l'infrastruttura più stabile i volontari suggeriscono alle amministrazioni la realizzazione  di un ponte in ferro ricoperto in legno.

Inoltre, all'interno del parco si trovava un manufatto risalente al '700, la famosa passerella, che essendo pericolante è stata rimossa 10 anni fa e tuttora non ricollocata.


Un pannello illustrativo della flora del parco
Un pannello illustrativo della fauna del parco


In tempi recenti è stata costruita una piccola centrale idroelettrica che funziona in questo modo: è stato sbarrato il corso del fiume e grazie ad una diga si è venuto a creare un laghetto artificiale. Si è formato poi un dislivello ed è stata inserita una tubatura forzata, dove l'acqua viaggia ad una tale velocità da far muovere le pale di una turbina posta in profondità. La corrente prodotta viene utilizzata dai comuni interessati.

Ma sotto l'aspetto naturalistico tutto ciò impedisce agli organismi di risalire alla sorgente e di sopravvivere. Una normativa impone di realizzare  una canaletta da porre di fianco alla diga, grazie alla quale l'acqua possa comunque scorrere per i pesci. Nel parco questo sistema non funziona: la canaletta c'è ma manca l'acqua.


I due volontari che ci hanno guidato alla scoperta del parco
“A me dispiace, sono 20 anni che sono qui, 365 giorni all'anno, sempre qui a badare che al parco  non succeda niente (...) mi dispiace perché mi si stringe il cuore” Queste le parole della signora volontaria che ci ha accolti in questo luogo ameno. Noi, ascoltando le sue testimonianze accompagnate da un volto e da uno sguardo ricco di amarezza, abbiamo compreso che questi rifugi naturali non sono solo la casa degli animali, ma anche casa nostra e quindi siamo tenuti a conservare questo habitat.
Questa full immersion nella natura ci ha spinti ad essere più sensibili nei confronti della natura.

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